domenica 29 novembre 2009

INFLUENZA “A” H1/N1: LA TRUFFA SUINA


Gennaio 2009. I laboratori della Baxter situati a Orth-Danau sintetizzano materiale virale, presumibilmente destinato alla produzione di vaccini contro l'influenza A, inoculandovi una miscela tra il virus influenzale stagionale H3N2 e il virus H5N1, altrimenti detto: aviaria. Una vera e propria bomba ecologica, perché il virus dell’aviaria uccide sul serio, ma ha una bassa capacità di contagio, mentre l’H3N2 fa ridere i polli, ma si diffonde con la velocità di un raffreddore: la ricombinazione genetica tra i due selezionerebbe la mutazione più favorevole, per il virus. La popolazione umana invece ne uscirebbe con tutta probabilità decimata. A meno che, certo, non fosse già pronto un bel vaccino sugli scaffali. Da comprare. Le quotazioni in borsa della Baxter volano letteralmente.
Febbraio 2009. La Avir Green Hills Biotechnology, di stanza a Vienna, riceve grossi quantitativi del materiale virale e lo gira a ditte subappaltatrici in Repubblica Ceca, Slovenia e Germania. Caso vuole che il laboratorio ceco non si fida ed inocula il materiale della Baxter ai furetti che sono soliti fare da cavia. I furetti muoiono, tutti. Le quotazioni in borsa della Baxter crollano.
Sotto indagine, la Baxter rifiuta di dare spiegazioni dettagliate. Dice che sarebbe costretta a svelare troppi segreti industriali. I cechi si rifiutano di comprare i vaccini, motivando che alla Baxter non sono in grado di garantire che il vaccino sia sicuro e che non si capisce chi dovrebbe farsi carico dei rischi per i possibili effetti collaterali.
In compenso, lo Stato italiano ha chiuso un contratto da oltre 24 milioni di euro con la Novartis e si rifiuta di mettere a disposizione di tutti il contratto di fornitura. Tutto quello che si sa è che manca un parere tecnico, che i 24 milioni saranno pagati anche se la Novartis non dovesse ottenere l'autorizzazione alla commercializzazione o se la consegna dovesse tardare, che non è prevista nessuna penalità per la Novartis e che il contratto è stato secretato, sottoposto alle stesse emergenze previste per eventi calamitosi di natura terroristica. La vaccinazione, inoltre, è stata tolta dalle mani del Ministero della Salute e messa in quelle di Bertolaso.
Tutto questo per una banale influenza più leggera di quella stagionale, ma che serve a portare maree di soldi nelle tasche delle multinazionali che giocano con la vita degli esseri umani pur di guadagnare e magari con l’appoggio del Ministro Sacconi la cui moglie, lo diciamo per pura informazione, è Direttore Generale di FARMAINDUSTRIA! Conflitto d’interessi?
Il ministro della Sanità polacco Ewa Kopacz in un intervento al parlamento polacco ha detto: “Qual è il dovere di un Ministero della Sanità? Concludere accordi che facciano l’interesse dei cittadini oppure siglare accordi che facciano l’interesse delle case farmaceutiche? Non esiste un solo effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto! E, visto che il farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo producono non vogliono introdurlo nel mercato libero e assumersene la completa responsabilità? Perché non dicono “Meraviglioso! E’ un farmaco totalmente sicuro, quindi me ne assumerò io la responsabilità, lo metto sul mercato e tutto sarà chiaro e trasparente”.

CITTADINANZA ATTIVA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE ARCHITETTO PASQUALE D’ALO’



Venerdi 30 ottobre 2009, La Gazzetta Del Mezzogiorno Pubblica un articolo che dice: “Castellaneta sono tre gli imputati a rischiare il rinvio a giudizio nel procedimento penale per la realizzazione del complesso la città del catalano. Le parti civili sono quasi 200, tra proprietari e aspiranti tali, ma a rischiare di risarcirli non sarà il Comune di Castellaneta. Il giudice per l’udienza preliminare Valeria Ingenito ha respinto la richiesta di citare l’ente come responsabile civile nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Mariano Buccoliero per la realizzazione del complesso turistico “Città del Catalano”.

La zona è classificata tra le aree naturali protette e i Forestali contestano proprio il fatto che i lavori hanno interessato, per oltre 6 mila metri quadrati, anche il tratturello demaniale Pineto, considerato «bene di notevole interesse». Per le opere in costruzione sarebbero stati rilasciati diversi permessi da parte di enti pubblici, soprattutto dal Comune di Castellaneta, senza però aver richiesto e acquisito preventivamente, da parte della soprintendenza per i beni e le attività culturali e dell’Ufficio parchi della Regione Puglia, i nulla osta sul vincolo paesaggistico e la valutazione di incidenza, previsti per legge e obbligatori per il rilascio di qualunque autorizzazione».


Tre le persone che rischiano il processo: Liborio Dibattista, di Gravina in Puglia, amministratore unico della società proprietaria dell’area in cui sono state realizzate le opere, e i funzionari dell’ufficio tecnico del Comune di Castellaneta fra cui Pasquale D’Alò, imputati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva. L’udienza è stata aggiornata al 14 gennaio 2010 quando è in programma la requisitoria del pubblico ministero e la discussione delle parti civili”.

L’Architetto Pasquale D’Alò nel nostro comune ricopre un ruolo istituzionale che è quello di Presidente del Consiglio Comunale e cioè RAPPRESENTA l’intero consiglio comunale ed ha il compito di tutelare i diritti e le prerogative dei consiglieri.
Noi di CITTADINANZA ATTIVA riteniamo che sia moralmente scorretto nei confronti dei cittadini che L’Architetto D’Alò continui a mantenere la carica di Presidente del Consiglio Comunale e quindi chiediamo LE DIMISSIONI da tale carica, anche se non è stata emessa alcuna condanna, noi siamo convinti che l’ETICA PUBBLICA E L’ONESTA INTELLETTUALE E MORALE VENGA PRIMA DEL TIMBRO DELLA CASSAZZIONE!